Avrebbero potuto lasciar perdere, approfittare del cambio di programma imposto dalla pandemia; degli impegni depennati, degli incontri impossibili.
Invece, gli studenti del Liceo Artistico Frattini, in accordo coi propri docenti e dirigenti, hanno fatto l’esatto contrario. Hanno celebrato la memoria della Shoah come meglio non si poteva. Hanno portato in scena uno spettacolo, “Il rumore dei pensieri”, che fa di necessità virtù e coglie l’impraticabilità del proscenio come un’occasione per mescolare i linguaggi: cinema, teatro, musica, cronaca e recitazione.
Al centro della proposta c'è una parola divenuta sinonimo di orrore: Ausmerzen. Letteralmente, soppressione. Un termine usato nella vita pastorale che il regime nazista dirottò sugli esseri umani, facendo strage di malati e disabili, gente debole, indegna di vivere, o più semplicemente, inutile. In questo senso, acquisisce ancor più valore la collaborazione con ANFFAS Varese.
Lo spettacolo, che qui vi raccontiamo, è stato introdotto da un dibattito cui hanno partecipato, tra gli altri, il provveditore Giuseppe Carcano, il professor Andrea Minidio, il sindaco Davide Galimberti, l'assessore Rossella Dimaggio, il presidente della Consulta Provinciale Francesco Colombo e il giornalista Matteo Inzaghi, autore di questo servizio TG.