"Paese salvo grazie a noi. Malpensa rischia bomba sociale"

Meno 14% per il fatturato 2020 degli associati all’Unione Industriali, che apre un anno tutto da decifrare in cui sarà fondamentale riaffermare il primato dell’impresa. Parola d’ordine, resilienza. Sfida cruciale, il Recovery Plan. Spaventa lo sblocco dei licenziamenti: “Giocare in difesa non basta, occorre aumentare le opportunità di lavoro”. Malpensa, trampolino del rilancio

Resistenza + Cambiamento = Resilienza. Un'operazione filosofica, prima ancora che matematica, quella da cui parte Roberto Grassi, presidente dell'Unione Industriali alle prese con un 2021 ancora tutto da scrivere, ma già ben chiaro sul piano delle priorità. Anche perché, il tessuto manifatturiero del territorio, nel 2020, ha sofferto un calo del fatturato di 14 punti percentuali rispetto al 2019.

"Se il Paese è ancora in piedi, lo si deve a noi imprenditori - afferma il numero uno di Univa - E' ora di ricambiare questo sforzo, che nel 2020 si è trasformato in guerra da trincea, riconoscendo all'impresa il ruolo di motore, di traino e di imprescindibile volano".

Numeri alla mano, le aziende del varesotto hanno retto alla botta dell'emergenza covid in maniera più convinta di altri. Ma il danno è grande e il futuro può sorridere solo se si traduce in azioni rapide, concrete, lungimiranti.

Al (probabile) governo Draghi gli industriali chiedono di anticipare con azioni di sostanza la temibile data del 31 Marzo, che (salvo rinvii) segnerà lo sblocco dei licenziamenti.

"E' tempo di archiviare l'epoca delle politiche unicamente passive e difensive (fatta di sussidi) e rilanciare quella propositiva, fatta di investimenti, nuove opportunità per i giovani, sgravi per chi assume, rilancio di Malpensa (anche attraverso il riconoscimento della Zona Logistica Speciale).

Partita fondamentale, quella sull'impiego del Recovery Fund: il nostro Paese è già in drammatico ritardo e il rischio è che i miliardi in arrivo dall'Europa si perdano in mille inutili rivoli, o che vengano persi per strada, complici i 15 anni di media per la realizzazione di una grande infrastruttura in Italia.

E qui Grassi si fa perentorio: "Le risorse andranno concentrate sui progetti in grado di efficientare e digitalizzare il sistema. Bisognerà fare leva sulla domanda pubblica attraverso un piano per le infrastrutture, ma anche sfruttare le Olimpiadi 2026 quale acceleratore di innovazione". Senza dimenticare le tanto sospirate riforme: Giustizia, PA, green economy".

Nel servizio l'intervista di Matteo Inzaghi a Roberto Grassi.

 

Disponibile su Google Play
Disponibile su Google Play