Cinema, Carlo Verdone: "Sale chiudono, serve pubblico e bei film"

(Adnkronos) - "E' una grande tristezza, Roma sta diventando una città sempre più culinaria-turistica. Che dispiacere passare davanti al Cinema Roma e vedere che c'è un vetro rotto o una scritta in più. È veramente una latrina. Sono posti importanti di condivisione e di aggregazione, perché lasciarli così?". Così all'Adnkronos Carlo Verdone commenta l'acquisizione dei nove cinema del gruppo Ferrero - tra questi il 'Roma', di cui era proprietario il regista e poi rilevato dal circuito - da parte di un fondo olandese: sette cinema sono chiusi, e potrebbero far posto a fast food, supermercati o sale scommesse, due sono ancora attivi, l'Adriano e l'Atlantic. La speranza di Verdone è che "la frequenza del pubblico continui ad aumentare nelle sale, solo così gli esercenti possono mantenere in piedi i cinema" quindi "dobbiamo far proiettare dei bei film, dall'America, dall'Italia o dall'Europa", conclude.  "Quando abbiamo annunciato che Alvaro Vitali (iconico interprete di Pierino, ndr) sarebbe stato tra le guest star di 'Vita da Carlo 4' sui social mi hanno scritto 'hai fatto bene, poverino'. Ma io non l'ho preso perché 'poverino', per me funzioni o non funzioni. E lui funzionava". In realtà, "era stato già scelto per la seconda stagione, ma non l'ha potuto più fare perché non stava bene". Lo racconta Carlo Verdone sul set della nuova e ultima stagione della serie 'Vita da Carlo', le cui riprese sono in corso al Centro Sperimentale di Cinematografia, dopo aver ricevuto sui social molti commenti positivi sull'entrata di Vitali, lontano dalle scene da anni.  "Per i nuovi episodi siamo riusciti a trovare il ruolo giusto: interpreta un sogno che diventa un incubo", anticipa Verdone. "Un incubo perché in realtà rappresenta la paura di non lavorare più", spiega il regista e attore, che ha ricordato l'emozione dopo aver letto un messaggio di Vitali: "Mi ha ringraziato dicendomi che l'atmosfera della scena lo ha riportato nel mondo di Fellini".   Da sindaco di Roma nella prima stagione di 'Vita da Carlo' a direttore artistico del Festival di Sanremo nella terza, Carlo Verdone nella quarta è non solo professore di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma ma anche 'bersaglio' delle domande della 'belva' Francesca Fagnani: "Ci vado perché nella serie devo riacquistare il gradimento del pubblico, raccontandomi con sincerità e con libertà, dopo le gaffe a Sanremo sul politicamente corretto e i conseguenti attacchi social mi ritiro a Nizza come vecchio pensionato che non vuole vedere più nessuno". A 'Belve' "accadrà di tutto e sarà un momento divertentissimo", rivela.  "Sarò il professore di regia del Csc e litigherò tantissimo con Sergio Rubini, professore di recitazione, che non ha preso bene il mio ruolo. Ci siamo divertiti a odiarci", racconta ancora Verdone. "Ritrovare Sergio è stato una bella sorpresa, è da 'Al lupo al lupo' che volevo lavorare di nuovo con lui". Per Rubini, "è un regalo della vita, stare sui suoi set è come stare a casa. Carlo è accogliente".  In questa nuova stagione Verdone, oltre alle vicende quotidiane tra le sue nevrosi, fragilità e i figli (interpretati da Caterina De Angelis, "stagione dopo stagione ha fatto passi da gigante", e Filippo Contri), è un professore "che si mette al servizio dei suoi studenti per esaltarli, sono interpretati da attori che abbiamo scelto dopo tanti provini. Mi ha colpito la loro memoria storica, conoscono bene il passato e sono pieni di entusiasmo". E quando c'è da fare spazio ai giovani, il regista e attore romano non ci pensa due volte: "Perché voglio restituire il grande regalo che mi ha fatto Sergio Leone, quando mi disse di voler produrre un mio film", ricorda Verdone, che nel corso delle stagioni ha lasciato sempre più spazio al giovane co-regista Valerio Vestoso. Mentre camminiamo tra le aule del Csc insieme a Verdone, tra le immagini dei 'grandi' del cinema appese sui muri, l'emozione affiora dagli occhi di 'Carlo Nazionale': "Mi ricordo quando venivo qui con papà (Mario Verdone, ndr), mentre lui teneva le lezioni, mentre io raccoglievo le margherite per mamma nel giardinetto (che si trova all'interno della struttura, ndr). Un giorno papà chiese al custode di portarmi a vedere le prove dei saggi degli studenti. Ricordo che dovevano provare una scena di due attori intenti a fare l'amore. Ad un certo punto, ho sentito una voce 'via il minore, altrimenti non giriamo'. Alla fine sono rimasto perché ero il 'figlio di', un po' mi sono vergognato perché mi sentivo raccomandato", ricorda Verdone, che aggiunge: "Forse è lì che è iniziata la voglia di fare cinema".   Dopo qualche timore iniziale di Verdone, la serie è arrivata alla quarta stagione. Ma sarà l'ultima. "Sono contento di esserne riuscito a fare quattro", all'inizio "è stato come prendere un'autostrada sconosciuta. Mi ha aiutato la forza fisica e mentale, non è semplice girare 10 episodi con centinaia e centinaia di pagine di sceneggiatura".  Nel cast tornano anche Monica Guerritore ("con Carlo tanto feeling e improvvisazione"), Antonio Bannò, Claudia Potenza, Maria Paiato. Tra le guest star della nuova stagione, oltre Fagnani, Enrico Mentana, Renzo rosso, Giovanni Veronesi, Vera Gemma e Alvaro Vitali. 'Vita da Carlo 4', le cui riprese terminano a marzo, è prodotta da Luigi e Aurelio De Laurentiis, scritta da Carlo Verdone, Pasquale Plastino e Luca Mastrogiovanni e interpretata dallo stesso Carlo Verdone che la dirige in alternanza con Valerio Vestoso.   ---spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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