Trump, pubblicato rapporto Smith: "Se non eletto sarebbe stato condannato"

(Adnkronos) -
Donald Trump sarebbe stato condannato per i reati commessi nel quadro del suo fallito tentativo di restare al potere nel 2020 se non avesse vinto le elezioni presidenziali dello scorso anno. Questa la conclusione del procuratore speciale che ha istruito i due procedimenti federali contro il tycoon, per il suo tentativo di sovvertire i risultati delle elezioni del 2020 e per la detenzione di documenti riservati a Mar-a-Lago. Una conclusione che compare nella parte del rapporto pubblicata alle prime ore di oggi dopo una battaglia giudiziaria lampo avviata da Trump e dai suoi coimputati per bloccare la divulgazione di entrambi i volumi del rapporto.  
Smith, che si è dimesso venerdì per prevenire l'annunciato licenziamento, descrive nei dettagli la sua decisione di chiedere alla corte di archiviare le accuse contro Trump dopo la sua rielezione, dicendosi convinto che avrebbe ottenuto una condanna contro il presidente eletto. "Se non fosse stato per le elezioni e l'imminente ritorno alla presidenza del signor Trump, l'Ufficio ha valutato che le prove ammissibili erano sufficienti per ottenere e sostenere una condanna al processo", ha scritto. Alla fine, il giudice della Corte distrettuale degli Stati Uniti Aileen Cannon ha autorizzato la pubblicazione del volume relativo al 6 gennaio ma non il secondo volume che Smith ha scritto sul processo a Trump per la gestione di documenti riservati. Garland ha dichiarato che non intende pubblicare quella sezione, dato che il caso rimane in sospeso per quanto riguarda gli ex coimputati di Trump.  In una lettera al Procuratore generale Merrick Garland del 7 gennaio e nel suo rapporto finale (quest'ultimo contiene anche il testo della lettera), Smith difende le sue indagini su Trump, assicurando che le sue decisioni sono state libere da interferenze politiche e che, se gli fosse stato permesso di procedere, i suoi procedimenti avrebbero verosimilmente assicurato una condanna. Nella lettera a Garland, Smith rompe il silenzio su oltre un anno di attacchi da parte di Trump, che lo ha accusato di aver istruito un'azione penale politicamente motivata.  "La decisione finale di presentare le accuse contro il signor Trump è stata mia. È una decisione che sostengo pienamente", scrive Smith, aggiungendo che né Garland né nessun altro al Dipartimento di Giustizia lo ha spinto a perseguire Trump. "Per tutti coloro che mi conoscono bene, l'affermazione del signor Trump secondo cui le mie decisioni come procuratore sono state influenzate o dirette dall'amministrazione Biden o da altri attori politici è, in una solo parola, risibile". Nel rapporto, rende noto la Cnn, il team di Smith afferma senza mezzi termini di ritenere che Trump abbia tentato di sovvertire la volontà popolare e di rovesciare i risultati delle elezioni. "Come si legge nell'atto d'accusa originale e in quello successivo, quando è diventato chiaro che il signor Trump aveva perso le elezioni e che i mezzi legali per contestare i risultati elettorali erano falliti, ha fatto ricorso a una serie di comportamenti criminosi per mantenere il potere", si legge nel rapporto.  
Il volume contiene un resoconto fattuale dei tentativi di Trump di rovesciare le elezioni del 2020, comprese le sue "pressioni sui funzionari statali", le "pressioni sul vicepresidente" Mike Pence e una sezione su come i sostenitori di Trump abbiano attaccato il Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio. Di fatto, rispecchia la storica accusa di sovversione elettorale che Smith ha presentato contro Trump nel 2023, rielaborata nel 2024 dopo la sentenza di immunità della Corte Suprema e infine ritirata dopo la vittoria di Trump alle elezioni di novembre. "Fino a quando il signor Trump non l'ha ostacolato, questo processo democratico ha funzionato in modo pacifico e ordinato per più di 130 anni", scrive Smith, riferendosi alla certificazione dei risultati del Collegio elettorale da parte del Congresso, in base alla legge del 1887. 
Trump è intanto tornato ad attaccare Smith e il suo rapporto con diversi post pubblicati sul suo social Truth: "Jack è un procuratore squilibrato che non è riuscito a far giudicare il suo caso prima delle elezioni, che ho vinto in modo schiacciante", ha scritto il presidente eletto. “GLI ELETTORI SI SONO PRONUNCIATI!!!".  ---internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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