Basilea: Lingua italiana svizzera? “Più chiara che a Roma”

L’Università di Basilea afferma che oggi la lingua di Dante è meno comprensibile di quella di Guglielmo Tell

«Siamo rimasti stupiti dalla chiarezza della comprensibilità dei testi svizzeri rispetto a quelli italiani», parola dell’Università di Basilea. Uno studio, condotto dai linguisti elvetici Angela Ferrari e Filippo Pecorari dimostrerebbe che la lingua di Danti rimasta entro i confini nazionali della penisola sarebbe appunto più semplice e più chiara rispetto a quella parlata, e soprattutto scritta in Svizzera.

Angela Ferrari chiarisce: “Anche secondo l'Accademia della Crusca, la massima autorità per la lingua italiana, i testi ufficiali italiani sono poco chiari, burocratici e autoreferenziali. Si ha la sensazione che le istituzioni italiane parlino solo tra loro e non si rivolgano alle persone che dovrebbero leggere e comprendere questi testi."
L'importanza per le autorità svizzere di rendere i testi ufficiali accessibili a tutti si riflette anche nella decisione di utilizzare sempre più un linguaggio semplice. Ciò li rende più facili da comprendere per le persone che hanno difficoltà con i testi standard per motivi cognitivi, psichiatrici o sociali. E anche i giovani sono stati affrontati meglio dopo la pandemia del coronavirus. «Da allora i testi sono diventati più moderni, perché sempre più uffici federali sono ormai presenti anche su Instagram», spiega Filippo Pecorari. Video, infografiche, emoji, link e hashtag aiutano a veicolare i contenuti ufficiali ai giovani in modo più veloce e accattivante.

STESSA “DIGNITÀ” DELLA LUNGUA SVIZZERA

Per indagare le proprietà linguistiche e pragmatiche di questa lingua, i ricercatori hanno compilato un ampio corpus di testi ufficiali provenienti da vari contesti comunicativi: hanno confrontato l’italiano ufficiale svizzero con l’italiano ufficiale dell’Italia e con le altre lingue ufficiali della Svizzera.
Prof. Dott. Angela Ferrari è professoressa di Linguistica italiana all'Università di Basilea e dirige diversi progetti di ricerca collettivi del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica, tra cui il progetto “L'italiano istituzionale svizzero: analisi, valutazioni, prospettive”.

Analizzando i testi ufficiali, hanno riscontrato che non vi erano differenze significative tra il testo svizzero e quello italiano a livello grammaticale. D'altra parte, il vocabolario dei testi svizzeri differisce parzialmente da quello dei testi italiani.
I ricercatori vedono la ragione principale di ciò nelle peculiarità politiche, sociali e culturali della Svizzera multilingue, che tra l'altro portano alle cosiddette traduzioni di prestito, in cui le parole vengono trasferite da una lingua all'altra. In Svizzera si parla di “medicamento”, mentre in Italia si usa la parola “medicina” per “farmaco”.
«Queste peculiarità lessicali dell’italiano svizzero portano spesso – soprattutto agli occhi dei ticinesi – a supporre che questa varietà sia inferiore rispetto all’italiano italiano», spiega Angela Ferrari. «Certo che non è vero: l'italiano è una lingua pluricentrica. Il nostro italiano è una lingua di uno Stato autonomo che ha e deve avere il diritto di conservare le proprie particolarità, come è il caso del tedesco o del francese."

Disponibile su Google Play
Disponibile su Google Play