Due anni dopo, Skalleti si è ripetuto nel Premio Roma, non insieme a Pierre-Charles Boudot, l’interprete del 2019, ma in compagnia di Antonio Orani, capace di cogliere alle Capannelle un altro prestigioso Gruppo 2, a due settimane di distanza dall’affermazione nel Jockey Club in sella a Road to Arc, anche lui allievo di Jérôme Reynier.
L’allenatore re del Roma Champions Day è stato però Bruno Grizzetti, che ha fatto suo l’altro Gruppo 2 della riunione: il Premio Lydia Tesio, vinto da Carlo Fiocchi e Sopran Basilea, tre anni alla quarta affermazione in carriera, comprata alle aste Goffs per undicimila euro dal proprietario Leonardo Ciampoli.
Il trainer nato il 23 novembre del 1963 a Milano, ma cresciuto fra Viggiù e Varese, si è imposto anche in due ricchi Gruppi 3: il Premio Ribot memorial Loreto Luciani, in cui è stato assordante Cantocorale, e il Premio Aloisi che ha visto prevalere Agiato, il cavallo di Equos Racing Team.
Ospite di Filippo Brusa nella puntata 123 di Mondo Galoppo, Grizzetti non commenta solo il tris di successi raccolti in un giorno di gloria, da incorniciare, ma saluta anche l’interprete di Cantocorale e Agiato, Fabio Branca, che non sarà più la sua prima monta: «Dovunque sono andato ad allenare l’ho sempre portato con me. Io amo il talento e Fabio sul cavallo ti dà la musica… Ora lui ha scelto di trasferirsi in Francia e io ho appena messo sotto contratto per il 2022 Antonio Fresu. Sara Del Fabbro resterà alla Grizzetti Galoppo e seguirà i miei purosangue di fascia bassa».
In trasmissione, insieme all’allenatore, c’è Marco Trentini, direttore di Trotto&Turf, che spiega la formula di Equos Racing Team, commentando l’ottimo periodo di forma di Agiato, vincitore dell’Aloisi due settimane dopo aver sprizzato adrenalina pura nel Premio Omenoni, conquistato con Lanfranco Dettori.
La presenza di Trentini permette inoltre di commentare un suo articolo di fondo, apparso sulla prima pagina di Trotto&Turf di martedì 9 novembre e dedicato a Grizzetti, in cui si legge: «Nel nostro mondo normalmente raccontiamo le storie dei cavalli. Le loro vittorie e le loro sconfitte. Sono loro i grandi protagonisti dell’ippica, quelli che con le loro gambe e il loro cuore lottano le corse. Oggi vogliamo raccontare la storia di un uomo, Bruno Grizzetti, un trainer che non più tardi di dodici mesi fa si era trovato sull’orlo di un baratro, professionale ma soprattutto umano. A fine autunno 2020 Bruno era incatenato (non metaforicamente) a un tondino a Trenno, un paio di mesi dopo si è trovato con i suoi cavalli senza una casa, abbandonato al suo destino. Erano rimasti in pochi ad avere fiducia in lui, un gruppo di amici veri, che anche di fronte a una prospettiva incerta sul futuro non gli avevano negato appoggio, calore e cavalli. Fuori da Trenno, Grizzetti è stato costretto a reinventarsi, a ripartire prima da quella Varese da cui aveva cominciato la sua scalata e che lo ha accolto nuovamente a braccia aperte, poi da Caravate, la dependance della Varesina per l’allenamento, mèta della transumanza divenuta effettiva il 22 febbraio di quest’anno.
Fra Caravate, Varese e La Cucchetta è iniziata la nuova vita di Bruno Grizzetti…».
Queste righe sintetizzano una delle annate più complicate di Bruno Grizzetti, che, senza paura e senza arrendersi, si è dimostrato vincente una volta di più.
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Bruno Grizzetti e l’arte di rinnovarsi vincendo (dentro e fuori la pista)
Ospite di Filippo Brusa a Mondo Galoppo, insieme al direttore di Trotto&Turf Marco Trentini, l’allenatore commenta i tre successi di domenica 7 novembre a Roma nei premi Lydia Tesio, Ribot e Aloisi, parla dei suoi fantini (Fabio Branca va in Francia e arriva Antonio Fresu) e della sua nuova vita fra Varese, Castelverde e La Cucchetta
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Filippo Brusa
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