In occasione della Giornata Mondiale della Terra, anche Gallarate ha fatto la sua parte per l’ambiente. Sabato 26 aprile, i volontari dell’associazione Plastic Free, sostenuti dai giovani del Rotaract, si sono dati appuntamento in via Gran Bretagna, una zona periferica spesso trasformata in discarica abusiva.
Armati di guanti, pinze e sacchi, una squadra di circa 18 volontari, ha raccolto quasi 450 chili di rifiuti, dai più comuni (plastica, vetro, ferro) a oggetti decisamente insoliti: vasi, coperte, ruote, ombrelloni, pistole ad aria compressa e perfino cibo ancora confezionato, come salumi e marmellate. “La cosa che fa più dispiacere – racconta Barbara Nassi, referente di Plastic Free Gallarate – è trovare cibo, ancora confezionato, che potrebbe essere utilizzato da chi ne ha bisogno. È uno spreco che fa male”.
L’iniziativa si inserisce in una più ampia mobilitazione nazionale promossa da Plastic Free, con oltre 200 appuntamenti in tutta Italia. A Gallarate, l’impegno dei volontari non è nuovo: via Gran Bretagna è stata oggetto di 4 o 5 interventi solo negli ultimi due anni, ma la situazione resta critica. “Ogni volta troviamo uno schifo– commenta amareggiata Nassi – ma non ci arrendiamo. La speranza è che almeno ci sia rispetto per chi pulisce”.
Il Comune di Gallarate sostiene il progetto: ha fornito sacchi, un carrellino per il trasporto dei rifiuti e, grazie all’accordo con Aemme Linea Ambiente, garantisce il ritiro del materiale raccolto entro due giorni. Dal 2024 è in vigore un patto d’intesa tra Plastic Free e l’Amministrazione comunale, che conferma il valore civico di queste azioni.
“Siamo sempre pronti a pulire – aggiunge Nassi – ma ci auguriamo che la gente ci aiuti anche a tenere pulito. Se non volete unirvi a noi, almeno non sporcate”. E l’appello è rivolto soprattutto ai più giovani: “Cerchiamo nuove energie. A maggio organizzeremo due uscite al mese, sempre di sabato mattina”.
Via Gran Bretagna, al confine tra boschi e zona industriale, resta un punto critico, ma l’energia dei volontari è un segnale forte: cambiare è possibile, se ognuno fa la propria parte.