Una battaglia ambientalista, che sfocia nell'istanza storica, culturale e, infine, politica.
Il destino dell'Olmo di Daverio fa discutere l'intera comunità e diventa pomo della discordia tra maggioranza e opposizione.
A dar fuoco alle polveri è Alberto Tognola, ieri sindaco, oggi esponente di minoranza, che stigmatizza la decisione della giunta di procedere all'abbattimento dell'albero di via Primo Maggio: "L'Amministrazione è a fine mandato, non può permettersi decisioni tanto drastiche, anche perché si fa presto a promettere l'implementazione del verde e poi spendere 73 mila euro per tagliare 26 piante".
Per di più, incalza Tognola, l'albero in questione è un vero e proprio cimelio storico, perché fu piantato molti anni fa dai picapré, i mitici marmisti, uno dei quali, il signor Mario, fu protagonista di un'incredibile avventura in epoca bellica, tra guerra e prigionia: una lunga e incredibile vicenda di cui l'Olmo resta simbolo e testimone.
Secca la replica del sindaco, Franco Martino: "La nostra priorità è la sicurezza dei cittadini. Anche perché l'albero in questione sorge in un parcheggio molto frequentato. Inoltre, le condizioni dell'albero sono state indagate da uno studio di esperti che ne ha decretato la scarsa salute". Perciò, avanti tutta.