La musica di De Aloe-Olzer sulle ali della libertà

I due artisti hanno suonato nel carcere di Varese, grazie all’iniziativa organizzata dall’Area Pedagogica dei Miogni. Un’iniziativa particolarmente significativa, alla luce di quanto avvenuto a Santa Maria Capua Vetere

Da anni le iniziative artistiche di Max De Aloe colpiscono per l’intensità sofisticata e mai banale, ricercata e mai invadente.

Quella di oggi, tra le mura del carcere di Varese, in coppia con un altro fuoriclasse, Roberto Olzer, e in contemporanea col drammatico dibattito innescato dai fatti di Santa Maria Capua Vetere, aggiunge il valore sociale e culturale di un progetto che trascende la proposta musicale per diventare paradigma di rispetto e dignità.

Per rivedere il servizio sul disco che i due musicisti hanno concepito in piena pandemia, clicca qui.

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