Si è aperta al Museo Diocesano di Milano la retrospettiva “Robert Capa. L’Opera 1932-1954, che ripercorre le tappe principali della carriera del fotografo di guerra, dagli esordi nel 1932 fino alla morte avvenuta nel 1954 in Indocina per lo scoppio di una mina. La mostra a cura di Gabriel Bauret, che si compone di 300 opere selezionate dagli archivi dell’Agenzia Magnum Photos, intende rivelare il temperamento e le sfaccettature di un personaggio passionale e sfuggente, insaziabile e forse mai pienamente soddisfatto, che non esitava a rischiare la vita per i suoi reportage. Nell’intento del curatore, il progetto vuole porre l’accento sulla dimensione umanista di Robert Capa, sulle altre angolazioni verso cui dirige il suo obiettivo: le popolazioni vittime dei conflitti, i bambini, le donne.Esposti in mostra anche una serie di documenti, pubblicazioni, un filmato e una registrazione sonora con la voce di Capa. L’esposizione che rimarrà in calendario sino al 13 ottobre, è accompagnata da un catalogo curato dallo stesso Gabriel Bauret, con testi di Michel Lefebvre. Orari al pubblico: martedì - domenica, ore 10-18. Ingresso serale (dal 21 maggio) lunedì – domenica, 17.30-22.30 (da Corso di Porta Ticinese, 95).
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Milano: Al Museo Diocesano“Robert Capa. L’Opera 1932-1954"
“Robert Capa. L’Opera 1932-1954″, le tappe principali della carriera del fotografo al Diocesano di Milano
- Pubblicato il
Elisabetta Farioli
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