Un luogo da riscoprire, frequentare e visitare più volte. Con le sue stanze piene di oggetti, i suoi angoli che trasudano storia, i suoi corridoi stretti, le sue barche invecchiate, le sue antiche ghiacciaie. E poi gli utensili da cucina, gli attrezzi da lavoro, le stufe, le foto cariche di magia.
Quando Francesca Appiani ci apre le porte del Museo Etnografico che porta il nome di papà Luciano e di mamma Mirella, entriamo in una dimensione senza tempo. E’ il bagaglio delle tradizioni, che dava da vivere alle famiglie, ai contadini e ai pescatori della vecchia Porto Ceresio, tra metà dell’Ottocento e la Prima Guerra Mondiale.
Sono cose, sì. Ma portano ancora addosso il nome di chi le ha vissute.
La rassegna PortoArte, organizzata in Museo da Marina De Juli (per rivedere il servizio di presentazione, clicca qui), sarà un'ottima occasione per conoscere più da vicino questo magnifico scrigno.