Aggressioni in ospedale, la vera emergenza

Il giorno dopo la tragedia all’ospedale gallaratese, parla il responsabile del Pronto Soccorso cittadino, il dottor Renoldi

Aggressioni al pronto soccorso, la vera emergenza. Dopo la tragedia che si è consumata all’ospedale di Gallarate -  dove un uomo di 30 anni, già in cura al SerT, si è gettato dal quinto piano della struttura, perdendo la vita - i riflettori si accendono sulla difficile condizione in cui versa il presidio cittadino, spesso teatro di risse. A raccontarci alcuni episodi recenti, è Maurizio Renoldi, dirigente medico del pronto soccorso di Gallarate, lui stesso recentemente vittima di violenza.

 

A rendere il clima teso - ogni giorno, ormai da anni -  è la lunga attesa dei pazienti in sala d’aspetto, spesso aggravata dall’assenza di posti letto in reparto. “I malati” - dice Renoldi - “vengono frequentemente tenuti in pronto soccorso, perchè non sono disponibili altre sistemazioni”...

 

Nel caso specifico di ieri, la famiglia dell’uomo, contattata subito dopo la tragedia, si è recata sul posto e ha iniziato ad aggredire medici e infermieri, accanendosi su vetrate e computer del Triage, tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, attualmente impegnate a sorvegliare la zona. “L’azienda ospedaliera deve scendere in campo per tutelare i suoi dipendenti”, conclude Renoldi.

 

 

 

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