L’ultimo DPCM ha concentrato l’attenzione dei più sugli esercizi costretti a chiudere, lasciando in ombra le attività rimaste aperte senza un perché.
Tra queste c’è sicuramente la AIKA di Besozzo, azienda che, da 35 anni, è specializzata nell'assemblaggio e nella vendita di coppe e trofei e che da 9 mesi si ritrova con le mani in mano.
Eventi sportivi fermi, tornei cancellati, campionati sospesi o annullati, portano con sé, inevitabilmente, l’azzeramento delle premiazioni.
E così, il signor Guido e la figlia Erika vedono, da un lato, clienti storici, molti dei quali esteri, annullare gli ordini e lasciare in magazzino manufatti nuovi di zecca condannati alla polvere.
Dall’altro, l’impossibilità di incassare ristori, visto che, ufficialmente, l’attività può lavorare. Un paradosso all’italiana che Erika racconta così