Ha preso il via lunedì mattina l'intervento di restauro che, da qui agli inizi del 2022, metterà in sicurezza e restituirà agli antichi splendori il simbolo di Varese: il campanile della basilica di San Vittore, meglio noto come "il Bernascone", dal nome dell'architetto che lo disegnò (Giovanni Bernascone, 1565-1631).
L'opera, affidata alla ditta Gasparoli di Gallarate e firmata da Giorgio Vassalli, è resa possibile dai contributi di Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e dalle libere offerte di parrocchiani e varesini.
Al termine dei lavori, il campanile sarà consolidato e ripulito: verranno sistemati le pareti, il giroscala, la cella campanaria, gli impianti, la parti lignee, l'illuminazione interna, la porta di accesso e tutti i serramenti.
Coi suoi 80 metri di altezza, il campanile che domina Varese è, ancora oggi, una delle torri più elevate e meglio disegnate presenti in Lombardia. La prima pietra fu posata nel 1617. Gli ultimi ritocchi ne completarono lo splendore nel 1773.
Dotato di 230 gradini interni, il Bernascone vanta una campana da 178 centimetri di diametro, frutto della fusione avvenuta nell'officina di Bizzozero nel 1825.