“La Resistenza a Cassano Magnago si è rivelata un evento corale e plurale», racconta Giorgio Ferrarato, volontario parrocchiale che ha partecipato al lavoro di ricerca storica coordinato dall’ANPI locale. Uno studio attento condotto attraverso il Chronicon parrocchiale, un registro che annota gli eventi più significativi della vita parrocchiale. “È stato bello scoprire come persone con colori e idee politiche diverse si siano ritrovate insieme per un bene comune”.
La ricerca, avviata nel 2003 da Marina Noce, coordinatrice ANPI scuola e cultura, ha coinvolto anche le scuole cittadine, con l’intento di raccontare la vita a Cassano Magnago durante il Ventennio fascista e fino alla Liberazione del 1945. Un lavoro in continua evoluzione, arricchito da nuovi documenti e testimonianze che continuano ad arrivare da tanti cassanesi.
Il frutto di questo impegno è una pubblicazione che verrà distribuita in occasione dell’80° anniversario della Liberazione. Sul retro dell’opuscolo è presente un QR code che consente di accedere a tutta la documentazione raccolta, trasformando il libretto in una vera e propria biblioteca digitale della memoria.
Tra le figure emerse dal Liber Chronicon, anche quella di diversi sacerdoti che, ciascuno a modo suo, hanno avuto un ruolo attivo nel contesto storico: don Luigi Gadda, parroco di San Giulio, don Leone Rimoldi, suo coadiutore, don Carlo Antonini, coadiutore di Santa Maria, e don Luigi Bianchi, parroco di Santa Maria, che — racconta Ferrarato — è stato un vero compagno di viaggio nella rilettura di quelle pagine.
Durante il lavoro di ricerca è affiorato anche un aspetto poco noto: la presenza di una comunità ebraica a Cassano Magnago durante gli anni del regime. Un ulteriore tassello nella memoria collettiva della città.