Contagi, Varese spaventa. Galimberti: "Dati confusi"

Con un’impennata di 3.081 casi, la nostra provincia sfiora il dato milanese e si distingue in ne gativo a livello nazionale. Ma il sindaco invoca maggiore chiarezza nei numeri e chiede la nomina di un commissario indipendente

I numeri fanno ancor più paura del solito e assegnano a Varese il triste record del boom di contagi.

Lo confermano i dati diffusi nel tardo pomeriggio da Regione Lombardia, che registra un +3081 casi nella sola provincia dei laghi, che sfiora così il primato della ben più grande area milanese (3.336).

Ma a cosa dobbiamo un'impennata così impressionante? Com'è possibile che Varese, ieri tra i territori meno compiti, oggi sia tra i più martoriati d'Italia?

Secondo il sindaco del capoluogo, Davide Galimberti, parte del problema è legato al metodo di calcolo. "La situazione - afferma il primo cittadino - è indubbiamente difficile e critica, ma i numeri che oggi ci fanno sobbalzare (anche perché ieri erano fermi a +150 e oggi superano quota tremila!), sono ricavati dai tamponi effettuati negli ultimi 7 giorni.

Ancora una volta, dobbiamo rilevare scarsa chiarezza nella costruzione e nella comunicazione degli aggiornamenti, che in questo caso potrebbero essere condizionato dello smaltimento degli arretrati di laboratorio".

Detto questo, aggiunge Galimberti, l'emergenza morde e noi dobbiamo rispondere in modo sinergico e coordinato. Serve un commissario indipendente, slegato dalle logiche regionali, che riassuma e porti avanti con un'unica voce le esigenze delle aree più colpite: Varese, Como, Milano, Monza Brianza).

Tra le principali criticità evidenziate dal sindaco, il numero insufficiente di personale medico e la difficoltà nel reperire hotel disposti ad accogliere soggetti positivi, contagiosi, ma autosufficienti".