Elettrosensibili, il tormento della tecnologia

Si è parlato di elettrosmog e della vita d’inferno di soggetti patologicamente afflitti dalle onde elettromagnetiche, nell’evento organizzato a Varese da Soprattutto Liberi. Sabato 31 Luglio lo speciale di Rete55 sua cluni degli spunti più importanti. Qui un’anticipazione

Dormire col cellulare acceso, a pochi centimetri dal corpo. Vivere accanto ad antenne e tralicci. Scandire la propria quotidianità al ritmo elettromagnetico delle onde che ci bombardano da smartphone e tablet, pc portatili e altri dispositivi.

Molti di noi vivono così senza nemmeno accorgersi. Ed è a loro che il gruppo Soprattutto Liberi (con in prima fila Patrizia Cattaneo e Katia Remondi) si è rivolto nell’evento di Piazza Montegrappa, a Varese, a contatto con esperti, esponenti dell’ISDE, la società internazionale di medici per l’ambiente, e testimoni diretti dell’incubo chiamato elettrosmog.

Persone come Paolo Orio, medico veterinario, presidente dell’Associazione Italiana Elettrosensibili, da più di 20 anni afflitto da una malattia poco conosciuta, molto trascurata e del tutto ignorata dal sistema sanitario. Impossibile, per lui, utilizzare qualunque strumento che non sia collegato a un cavo.

Tante altre le voci che abbiamo raccolto in piazza e, soprattutto, gli appelli che i protagonisti della giornata (la dottoressa ISDE Anita Cappello, il fisico e membro del Cenelec Andrea Grieco) hanno lanciato alle istituzioni.

Ne parleremo diffusamente nello Speciale TG, curato da Matteo Inzaghi e Mattia Andriolo, in onda sabato 31 Luglio all’ora dei notiziari: 12.45, 19.30, 22.30.

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