E' sabato mattina quando ruspe, escavatori e arti meccanici cominciano ad abbattere le mura scrostate, i tetti fatiscenti e i vecchi capannoni che ricordano l'antica fonderia Galante.
Sul posto, oltre all'amministrazione comunale, c'è Marco Regazzoni, in rappresentanza del rione Belforte, distante pochi passi e direttamente interessato al destino dell'area. Ma anche Emanuele Galante, proprietario che, dopo anni di attesa, ha potuto cogliere l'occasione offerta dagli incentivi volumetrici concessi a chi sgrava la città dal peso delle aree dismesse.