Crolla il PM10, è l’effetto Coronavirus. Il blocco delle attività economiche e delle lezioni in scuole e università, a causa dell’emergenza Covid19, ha causato - nel giro di 4 giorni - un abbassamento drastico delle polveri sottili nell’aria, in tutta la Lombardia. Solo due settimane fa, nemmeno il blocco totale delle auto nei giorni festivi era riuscito a riportare i valori ad un livello accettabile. Eppure oggi, dati Arpa alla mano, la cartina della Regione presenta un colore interamente verde: dunque i livelli di PM10 sono compresi tra 0 e 20 microgrammi per metro cubo.
A metà febbraio, la stessa carta geografica presentava grandi macchie rosse, che indicavano una concentrazione di polveri sottili tra i 50 e i 100 microgrammi per metro cubo.
"La questione inquinamento", afferma Alessio Binetti - lombardo che per ben sei anni ha lavorato in Cina e che, per problemi di salute, ha dovuto rientrare in Italia - "non è affrontata nel modo corretto nel nostro Paese".
Quando sono tornato a casa, ho iniziato a tenere sotto controllo il livello delle polveri sottili tramite una semplice App, e mi sono reso conto della situazione.
All’emergenza sanitaria, dunque, si affianca una buona notizia che deve certo indurre ad attente riflessioni sulle politiche da attuare in Lombardia e non soltanto, a tutela della salute dei cittadini.