Incontriamo Giovanni Borghi in una mattinata radiosa. L'Ippodromo di Varese è semivuoto, animato unicamente da chi ci lavora in modo febbrile e infaticabile: sistemando, riqualificando, abbellendo, ripulendo, preparando l'impianto a una nuova stagione di corse, manifestazioni, eventi di ampio richiamo.
Perché è proprio questa la vocazione che Borghi desidera affermare. Lo spiega a chiare lettere nell'intervista rilasciata a Matteo Inzaghi, che gli chiede quali siano le nuove traiettorie targate Le Bettole.
"Desideriamo aprire l'Ippodromo a eventi di ampio richiamo, ma anche di nicchia, solidali e culturali, sportivi e ludici, a misura di grandi e piccini - spiega il consigliere della Società Varesina Incremento Corse Cavalli - Le istituzioni sono dalla nostra parte e l'incubo della pandemia ha lasciato dentro ciascuno di noi la grande voglia di ritrovarsi. Questo è uno degli impianti più storici e affascinanti d'Italia: la sua valorizzazione porterà benefici all'intero territorio".
Poi l'ulteriore sfida: aprire a Varese un polo formativo specializzato nel settore ippico.