Siamo stati in lockdown totale per mesi, e ancora oggi conviviamo con regole rigide e distanziamenti. Durante le settimane più dure della pandemia, abbiamo imparato a farci bastare gli spazi di casa, e a fare i conti con i nostri pensieri e le nostre paure.
Eppure c’é chi così vive da anni, e continuerà a farlo. Con il sorriso e la pace nel cuore. Come le monache Benedettine di Gallarate, che lasceranno il monastero di San Francesco tra pochi giorni, dopo ben 57 anni trascorsi in città. In clausura. “Siamo rimaste solo in cinque in questi spazi così ampi” - ci spiega Suor Maria Emanuela Pobbiati, la Madre Priora. “Per tale motivo abbiamo deciso di raggiungere le nostre sorelle, a Grandate”.
Seppur le monache abbiano trascorso questi 57 anni in clausura, il legame che si é creato con la comunità gallaratese é forte. A dimostrarlo sono dei piccoli aneddoti che suor Maria Emanuela ci racconta. Il primo, riguarda le future spose gallaratesi che, come tradizione vuole, donano alle suore delle uova. Toccante anche la storia del donatore misterioso che, per anni, senza mai svelare la sua identità, ha regalato al monastero sacchi della spesa pieni di cibo.
“La clausura non ci fa paura”, spiega suor Maria Emanuela. “Le grate che visivamente ci dividono dal resto del mondo, non sono mai state un limite. Le persone ci amano, e spesso sentono il bisogno di venirci a trovare, per parlare con noi, per cercare nei nostri occhi e nelle nostre parole la speranza. Di un futuro migliore, di un domani di pace. Ci piace essere vicini alla gente. Per questo, da qualche anno, abbiamo anche creato la nostra pagina Facebook. Una finestra sul mondo che permette - a chiunque lo desideri - di incontrarci. E che ci aiuterà a tenere vivo il legame con la nostra Gallarate".