Nadia e Massimo: "Lavorare? Un percorso a ostacoli"

Prima il lockdown, poi l’obbligo di servire i clienti solo all’aperto, infine le autorizzazioni per poter collocare tavolini e sedie fuori dal locale. Per i due titolari del nuovo bar di via Cadore a Gallarate la vita non è per niente facile

Per Nadia e Massimo gli ostacoli sembrano non finire mai. Dopo aver inaugurato il loro bar  - a Gallarate, in via Cadore - in piena pandemia, adesso si trovano a fare i conti con le nuove regole previste dal Governo che impongono di servire i clienti solo all’aperto. Dall’entrata in vigore del nuovo Dpcm, dice Nadia, il nostro fatturato si è dimezzato.

Fuori dal nostro locale, prosegue Nadia, abbiamo a disposizione un portico che potremmo utilizzare per disporre dei tavolini, oltretutto riparati in caso di maltempo. La nuova normativa, però, ci ha colti alla sprovvista e la procedura per la richiesta di autorizzazione ai condomini dell’edificio è lunga. Nell’attesa, purtroppo, contiamo i clienti sulle dita di una mano.

A sostenere Nadia e Massimo, ma anche tutti i ristoratori della città, è l’amministrazione comunale che sta concedendo l’utilizzo del suolo pubblico per agevolare il lavoro e permettere a queste attività di ripartire. In questo caso - dice l’assessore Claudia Mazzetti - siamo disposti ad agevolare la creazione di un dehor dall’altro lato della strada, a fianco del parco, già al centro di un progetto di riqualificazione.

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