Orti urbani, chiusi per virus. O forse no

Il Governo comunica che è possibile continuare ad occuparsi del proprio pezzo di terra. Eppure l’amministrazione comunale sospende le attività. Accade a Varese. E i cittadini non ci stanno: “Potevano dircelo prima. Abbiamo speso soldi e tempo per acquistare sementi e coltivare frutta e verdura”

Chi ha un orto può continuare a coltivarlo, anche se non si trova nel suo comune di residenza. A precisarlo - qualche giorno fa -  è stato  il Governo, in un nuovo aggiornamento dedicato al tema dell’agricoltura per uso familiare. 

Eppure a Varese, proprio in concomitanza con le nuove regole emanate da Palazzo Chigi, gli orti urbani (spazi verdi di proprietà comunale dati in gestione ai cittadini) sono stati chiusi. Senza nessun preavviso. Improvvisamente accomunati ai parchi pubblici, non accessibili già dal 21 marzo. “Una decisione inaccettabile”, dicono i gestori degli orti di via Santa Maria Maddalena. 

"In questo modo" dice il signor Giuseppe Di Caprio, “tutti noi coltivatori ci troviamo spiazzati. Per settimane, abbiamo coltivato le nostre piantine. Ora non possiamo nemmeno più entrare negli orti  per annaffiarle e raccoglierne i frutti. Tutto il nostro lavoro rischia di essere vanificato, con conseguente perdita economica. Se proprio necessario, avrebbero dovuto farci chiudere prima. Senza farci lavorare a vuoto”.

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