Samarate, un fiume di lapidi

La secca dell’Arnetta mette in bella mostra quanto depositato sul letto: pezzi di tombe, usati per rafforzare l’alveo

Dal torrente emerge una macabra sorpresa. A Samarate, a due passi dalla piccola e incantevole chiesetta dedicata ai Santi Martiri Protaso e Gervaso, la vista è inquietante. La secca dell’Arnetta, che scorre a pochi passi, mette in bella mostra quanto depositato sul letto. Insieme a qualche bottiglia di plastica e a qualche lattina di birra, abbandonate dai soliti maleducati, sono ben in vista delle lapidi in marmo. Decine, fatte a pezzi, ma sulle quali sono ancora leggibili nomi e cognomi dei defunti.

 

Indubbiamente, quella di ricostruire e rafforzare l’alveo utilizzando pezzi di vecchie tombe, è una scelta a dir poco bizzarra. “Ne siamo al corrente da tempo”, dice l’assessore alla partita Laura Moi, “ma non possiamo intervenire, poiché la pulizia del letto del torrente non è di competenza comunale”.

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