Lampi Blu a fianco del carabiniere che ha sparato e ucciso l'aggressore di Verucchio, nel riminese.
Nelle scorse ore, le cronache hanno confermato l'indagine cui è sottoposto il maresciallo Masini, che la sera di capodanno ha fatto fuoco e ucciso l'egiziano Samir Mahmud Alfar, dopo che quest'ultimo ha ferito a coltellate 4 passanti.
Qui il comunicato dell'associazione, nata a Varese e con sede a Busto Arsizio.
"Lampi Blu esprime vicinanza e solidarietà a Luciano Masini, maresciallo dei carabinieri indagato dalla Procura di Rimini per aver sparato all'aggressore di Villa Verucchio. La nostra associazione - spiega il presidente Paolo Macchi - nutre profondo rispetto nel lavoro della magistratura e siamo certi che, al netto di un'indagine avviata come atto dovuto, verrà fatta piena luce su quanto accaduto la sera di Capodanno. Tuttavia, riteniamo "curioso e molto italiano" che, a margine di un fatto di assoluta gravità, che avrebbe potuto provocare un bilancio ancor più grave, a finire sotto accusa siano, per l'ennesima volta, le forze dell'ordine. A rincuorarci, invece, è l'ondata solidale che, nel giro di poche ore, ha visto centinaia di persone mobilitarsi a sostegno del militare. Evidentemente, la quotidianità degli operatori di pubblica sicurezza, la delicatezza del compito e le frazioni di secondo necessarie a prendere decisioni, talvolta drammatiche, sono concetti che la gente comune comprende e rispetta. Chi indossa l'uniforme, come noi di Lampi Blu ci ostiniamo a ripetere, non si sente un eroe, ma solo un difensore dello Stato e della comunità".