Varese: Salone gremito per il Famedio

35 illustri varesini compongono il Famedio di Varese. Presentazione in un affollato consiglio comunale

Dalla seconda metà dell'Ottocento ai nostri giorni.
Dal periodo che seguì l'Unità d'Italia all'era digitale.
Da Edoardo Flumiani a Roberto Maroni.
Il Famedio di Varese muove i suoi primi passi. 35 in tutto. Nomi illustri, che hanno contribuito a dare lustro e modernità alla città giardino e che la commissione preposta ha selezionato tra le centinaia di proposte giunte dalla cittadinanza.
La presentazione ufficiale si è svolta in consiglio comunale, nel corso di una seduta ad hoc molto partecipata.
A Francesca Strazzi il compito di approfondire origini e dinamiche del Famedio, del quale forniamo qui l'elenco completo:
oltre a Flumiani e Maroni, figurano Lanciotto Gigli, Ermenegildo Trolli, Luigi Ganna, Achille Cattaneo, Amelia Odelaschi Negretti (che D'Annunzio soprannominò Liala), Antonio Bareggi, Alfredo Binda, Flaminio Bertoni, Lino Oldrini, Giovanni Borghi, Mario Bertolone, Renato Guttuso, Guido Morselli, Piero Chiara, Ermanno Bazzocchi, Don Tarcisio Pigionatti, Vittorio Tavernari, Ottavio Missoni, Sergio Brusa Pasqué, Don Pasquale Macchi, Paolo Mantegazza, Salvatore Furia, Gianfranco Maffina, Giovanni Valcavi, Ambrogio Vaghi, Franca Rame, Angelo Monti, Giuseppe Zamberletti, i gemelli Angelo e Alfredo Castiglioni, il Cardinale Attilio Nicora, Cicci Ossola, Pier Gianni Biancheri.