Due operazioni di segno diverso ma di analoga efficacia quelle condotte nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza del nostro territorio.
A spiccare, per volume e gravità, è il caso di bancarotta fraudolenta addebitata a un imprenditore del saronnese, attualmente ai domiciliari, al quale sono state sequestrate disponibilità per oltre mezzo milione di euro.
E’ accusato di aver ritardato il fallimento dell’azienda, aggravandone il dissesto e sperperandone il patrimonio, danneggiando le casse pubbliche, i creditori e anche i dipendenti, cui sarebbero stati versati i contributi previdenziali nonostante le relative trattenute.
Le risorse aziendali - secondo le fiamme gialle - venivano utilizzate per corrispondere somme ai soci e amministratori, nonché per eseguire pagamenti preferenziali, mentre un intero ramo d’azienda veniva distratto a beneficio di una società neo-costituita.
La seconda operazione, più contenuta nelle cifre ma rilevante dal punto di vista del contenuto, riguarda 4 persone che avrebbero percepito il Reddito di Cittadinanza senza averne titolo.
In campo, in questo caso, i finanzieri di Luino. I 4 soggetti, 3 donne e un uomo, avrebbero infatti omesso dalle proprie dichiarazioni i redditi percepiti da altri membri della famiglia nella vicina Svizzera.
I redditi indebitamente percepiti vanno da poco più di mille a oltre 27 mila euro.