5 arresti domiciliari, 2 obblighi di dimora, sequestri per 11 milioni di euro nei confronti di 14 indagati e di una società, la IGM Rifiuti Industriali.
E' la vera e propria bufera che si è scatenata ieri sulla Sicilia, scossa dall'imponente operazione della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Siracusa. Le ipotesi di reato sono bancarotta fraudolenta, associazione per delinquere e violazione circa la responsabilità degli enti.
Ma perché ne parliamo qui, nel nostro territorio? Semplice. L'azienda in questione è la stessa che, nel 2019, si è aggiudicata il servizio di smaltimento rifiuti per il Comune di Varese, ma che ancora oggi non ha firmato il relativo contratto.
La decisione di Palazzo Estense, che poco dopo aver firmato l'intesa con ACSM-AGAM aveva fatto dietrofront e rimesso il servizio a bando, aveva scatenato reazioni e ricorsi, culminati nel simbolico e polemico trasloco della società dalla storica sede di Villa Agusta.
Oggi, alla luce del fatto di cronaca avvenuto in Sicilia, il consigliere regionale della Lega Emanuele Monti chiede all'amministrazione Galimberti se questa drammatica svolta possa avere ricadute o ripercussioni sul servizio di igiene urbana della città di Varese.
Alle 18.30 la nota del Comune: "Nessun rischio per il servizio, che continua ad essere gestito da ACSM-AGAM. Visti i contenziosi in essere e il mancato invio, da parte dell'aggiudicatario, delle previste certificazioni antimafia, l'ente non ha dato seguito alla stipula del contratto e l'azienda titolare dell'igiene urbana è tutt'ora l'ex Aspem".
Una scelta che segna l'ennesima svolta nel rapporto tra Palazzo Estense e il servizio rifiuti, come il nostro TG ha più volte raccontato nell'arco di un anno.
Tra l'Ottobre del 2018 e il Giugno 2019, infatti, Rete55 ha dedicato diversi servizi ai rapporto (prima idilliaco, poi conflittuale) tra Comune di Varese e ACSM-AGAM. Per rivederli, clicca i seguenti link:
Rifiuti, il sindaco scarica A2A?
Mirabelli, con A2A contro il comune
Gara rifiuti, il TAR dà ragione a Galimberti