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Busto: “I detenuti chiedono lavoro”, appello del Garante

Carcere di Busto, Garante: “A parte il sogno di una struttura non sovraffollata, i detenuti chiedono lavoro”

“I carcerati? A parte il sogno di celle da 2 persone in una struttura non sovraffollata, ciò che chiedono è lavoro!”. Dopo la protesta del 21 agosto per la mancanza d’acqua, subito ripristinata in serata, e l’annuncio delle migliorie già completate (come i ventilatori di ultima generazione appena installati nelle celle per portare un po’ di refrigerio) e in progetto (ossia il rifacimento del tetto per fermare le infiltrazioni), a ribadire la priorità di chi è recluso nella casa circondariale di Busto Arsizio è il Garante dei detenuti, Pietro Roncari: “Attualmente, su 440, quelli occupati in qualche lavoretto sono circa 140, di cui una quarantina nel laboratorio di cioccolateria e gli altri in interventi di manutenzione della struttura carceraria”, racconta Roncari, parlando anche di due nuovi laboratori: uno già attivato, di falegnameria, che sta producendo i nuovi sgabelli senza chiodi per le celle e l’altro che sta per partire, legato alla tradizione tessile del territorio. Tutti, ovviamente, regolarmente pagati. “Ci sono storie commoventi: chi riesce a mettere da parte due soldi spesso li manda alla famiglia, anche se si tratta soltanto di poche decine di euro”, spiega il Garante, che auspica una sempre maggiore collaborazione con l’esterno per aumentare le possibilità di reinserimento lavorativo.
Intanto, sul fronte delle sinergie col resto della comunità, alla ripresa autunnale, gli avvocati dovrebbero aprire uno sportello legale all’interno del carcere per aiutare i detenuti. Per i quali, una volta usciti, il Garante ha le idee chiare: “Il dopo sognato è rappresentato dalla cooperativa sociale La Valle di Ezechiele, che li aiuta ad avere un’occupazione, una casa e qualcuno che li accompagni per reinserirsi nella società”.

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