Il TAR della Lombardia ha sospeso l’ordinanza che imponeva lo sgombero (ancora da eseguire) delle famiglie sinti tornate dal campo di via Lazzaretto a Gallarate.
Il Tar ha rilevato che la loro presenza nell'area non è affatto abusiva, ma appare giustificata dall'ordinanza emessa proprio dal Comune di Gallarate nel 2007 (con la quale era stato concesso l’utilizzo dello spazio attrezzato).
Il provvedimento del Comune di Gallarate - quindi - non ha tenuto conto dell'ordinanza del 2007 che aveva reso legittimo il loro insediamento in quell'area.
Da qui la decisione di sospende l'ordinanza e di ordinare al Comune le opportune verifiche sul luogo.
"Una decisione cautelare importante che riconosce il fondamento della tesi che abbiamo sempre sostenuto: l'ordinanza di sgombero non era legittima, e l'insediamento nell'area non era abusivo ma perfettamente legittimo in quanto autorizzato proprio dal Comune di Gallarate. Dispiace che sia stato necessario dover ricorrere al giudice per chiedere che venisse riconosciuta una tale elementare evidenza. È lecito chiedersi il perché tanta ingiustificata insistenza ai danni dei miei clienti, i quali hanno dovuto subire offese e privazioni inaccettabili" - ha commentato l'avvocato Luca Bauccio, legale che ha difeso al Tar i sinti contro il Comune di Gallarate.
"Adesso ci auguriamo che si apra una stagione di dialogo e leale collaborazione: i problemi si risolvono con la ricerca leale delle soluzioni, è così che deve operare la pubblica amministrazione" è la conclusione del legale.
Intanto Diana Pavlovic, presidente del Movimento Ketane ha commentato: " Sono anni che la comunità sinti di Gallarate soffre enormi difficoltà a causa di uno sgombero che non andava eseguito. Queste persone non hanno mai violato la legge, e finalmente quanto ho sempre affermato in tutte le sedi trova una conferma già da questo primo provvedimento cautelare del Tar di Milano”.
Prossimo appuntamento al Tar di Milano il 12 gennaio 2022.