La maga del software e la "flotta" confiscata

La donna, impiegata di una multinazionale, è accusata di aver sottratto 1,8 milioni di euro, pagando se stessa anziché i fornitori. Nel suo patrimonio, auto, moto e una barca a vela

E' accusata di aver sottratto 1,8 milioni di euro pagando se stessa anziché i fornitori, la donna, ex impiegata di una società tedesca impegnata nel settore dell'acqua potabile e ora condannata in via definitiva a 3 anni di reclusione.

I fatti risalgono al 2019, quando il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del Comando Provinciale di Varese aveva scoperto lo stratagemma con cui la donna era riuscita a sottrarre password e chiavi di numerosi conti corrente facenti capo alla società.

Attraverso di essi, spiegano le Fiamme Gialle, attraverso l’alterazione del software gestionale in uso all’azienda, la stessa aveva simulato contabilmente l’esecuzione di pagamenti a fornitori, sostituendo le coordinate bancarie dei legittimi destinatari dei bonifici con quelle riferite alla propria persona, appropriandosi di ingenti somme proprio, grazie all’alterazione del software gestionale in uso all’azienda.

Ora è scattata la confisca della vera e propria "flotta" accumulata dall'imputata: tre autovetture, quattro moto, un quadriciclo ed una imbarcazione a vela di oltre 10 metri che, dopo essere già stati sequestrati nel corso delle indagini preliminari nei confronti dell’imputata, ora sono stati definitivamente acquisiti al patrimonio dello Stato.

Si calcola, infine, che l'imposta complessivamente evasa ammonti a 890 mila euro.

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