Una delle storie più odiose che ci è capitato di raccontare ultimamente. Perché alla truffa ai danni di anziani, già di per sé insopportabile, aggiunge il cinismo di cavalcare la paura del covid per agevolare l’imbroglio.
In carcere sono finiti due giovani polacchi, che in breve tempo hanno letteralmente depredato numerosi anziani della provincia di Varese ma anche di Crema, Vercelli e Rimini. Arrivando a razziare soldi e gioielli per un valore complessivo di oltre 800 mila euro.
La tecnica, accertata e stroncata dalla Squadra Mobile della Polizia di Varese, era ormai collaudata e si riassumeva in una plateale richiesta d’aiuto escogitata dalla coppia in arresto, composta da un ragazzo di 30 anni e una ragazza di 27.
La giovane telefonava a una persona anziana, sola in casa, spacciandosi per una figlia o una nipote, malata di covid e bisognosa di cure urgenti, a pagamento. Per drammatizzare ulteriormente il raggiro, la chiamata passava in mano all’uomo, che si spacciava per medico e raccontava di aver appena assistito all’improvviso svenimento della paziente.
Una volta alimentata l’angoscia e l’apprensione dei malcapitati, scattava la trappola, con un sedicente emissario dell’ospedale che passava a domicilio per ritirare dalle mani delle vittime soldi e beni di vario tipo. Alcuni non ci cascavano, ma altri purtroppo sì. Qualcuno è arrivato a chiedere prestiti urgenti ai vicini di casa pur di poter far fronte all’emergenza.
L’appello della dirigente della Mobile, Silvia Elena Passoni, la quale si rivolge alla componente più vulnerabile della nostra società, è sempre la stesso: Di fronte a qualunque dubbio o perplessità, contattate una persona cara, di cui vi fidate. E se le richieste dovessero diventare pressanti, chiamate le forze dell’ordine!