Biandronno: Beko al bivio, approvato l'ordine del giorno

2200 lavoratori in ansia per il destino di Beko, azienda di elettrodomestici di Cassinetta: “Priorità sociale”

La parola più ricorrente è "preoccupazione".
E non è un caso, perché dal destino di BEKO, colosso degli elettromestici con sede a Cassinetta di Biandronno (negli stabilimenti ex Whirlpool) non dipendono solo 2.200 lavoratrici e lavoratori.
Ma anche una parte degli equilibri sociali che ruotano intorno all'azienda e al suo indotto.
Giovedì 24 Ottobre le RSU, FIM, FIOM e UILM ha nno sottoposto ai tanti partecipanti all'assemblea un ordine del giorno che è stato approvato e che farà da base di confronto ai prossimi, auspicabili, incontri.
Le sigle di rappresentanza, infatti, criticano Beko per non aver dato disponibilità ad alcun tavolo, dopo quello andato in scena al Ministero delle Imprese e del Made in Italy lo scorso 25 Giugno.
E' necessario, aggiungono, che un ulteriore vertice ministeriale sia organizzato quanto prima, perché, in un Paese come l'Italia, è impensabile che vada a replicarsi il "modello polacco".
Il riferimento è ai due siti produttivi che, nell'est Europa, hanno vissuto a stretto giro lo spostamento delle produzioni e il licenziamento di 1800 addetti.
All'assemblea erano presenti, tra gli altri, Fabio Dell'Angelo (Uilm Varese), Gennaro Aloisio (Fim Cisl dei Laghi), Giovanni Cartosio (Fiiom-Cgil Varese).
Con loro, i vertici confedeali Stefania Filetti (CGIL Varese), Albino Gentile (Cisl dei Laghi) e Antonio Massafra (Uil Varese).

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