Busto: Terminal intermodale Hupac, lo sciopero continua

Prosegue lo sciopero al terminal intermodale Busto Arsizio-Gallarate di Hupac. Botta e risposta tra Spa e Cub

Continua lo sciopero indetto dal Cub Trasporti con astensione dal lavoro e organizzazione di una manifestazione all’ingresso del terminal di Busto Arsizio-Gallarate, uno dei maggiori scali d’Europa per il trasbordo delle unità di carico intermodali dalla strada alla rotaia.
Intanto, è botta e risposta tra società e sindacato.
Stando ai dati riferiti dalla Spa, l’adesione allo sciopero sarebbe del 15% del totale dei dipendenti, una quota relativamente bassa che tuttavia ha limitato le regolari attività del terminal.
“Siamo sorpresi da questa iniziativa che si svolge in un difficile contesto economico, caratterizzato da una forte contrazione dei volumi di traffico e un calo importante di fatturato”, dichiara Roberto Paciaroni, direttore di Hupac SpA. “L’azienda ha sempre dimostrato la massima disponibilità al fine di garantire il futuro dell'attività lavorativa a tutela degli interessi di tutto il personale”.
Lo sciopero si colloca all’interno di una trattativa che ha portato alla sigla di un accordo sindacale per il lavaggio dei DPI (Dispositivi di protezione individuale), accordo che viene contestato da Cub Trasporti che a sua volta ha richiesto all’azienda di sottoporlo a referendum. “Richiesta che abbiamo accolto”, precisa Paciaroni, che proegue: “Raccomandiamo pertanto di procedere proprio in tal senso, rispettando le intese raggiunte”.
In merito ai presunti salari bassi, Hupac SpA desidera ricordare che la media degli stipendi riconosciuti al personale Hupac è nettamente superiore alla media del settore, “prova ne è anche l’elevata anzianità di servizio dei collaboratori, a testimonianza del soddisfacimento delle condizioni lavorative ed economiche”.
Hupac assicura infine che le ripercussioni operative, a causa dello sciopero, sono limitate avendo potuto gestire i treni anche con il supporto di altri terminal del Gruppo e rinnova l’invito a tutti i dipendenti e le associazioni sindacali alla ripresa delle trattative in uno spirito costruttivo e propositivo, “evitando speculazioni che indubbiamente non portano benefici ai collaboratori e
all’azienda”.
Da parte sua, il Cub Trasporti Linate Malpensa replica: “Ricordiamo che, mentre il salario dei lavoratori ha subito una perdita di valore di oltre il 15% in base all’inflazione, nell’ultimo bilancio Hupac (società svizzera) ha registrato 7.6 milioni di franchi di utili nel gruppo e oltre 1.2 milioni di euro in Hupac spa di Busto A; che l’ultimo aumento contrattuale avvenuto a ottobre 2023, ha portato nella busta paga dei lavoratori la grandiosa cifra di 19 euro lordi di aumento; che nonostante i continui aumenti delle condizioni lavorative il premio aziendale PDR è praticamente inesistente; che mentre la direzione di Hupac ci chiedeva di sospendere l’iniziativa legale per il riconoscimento del lavaggio indumenti di lavoro Dpi, ha poi sottoscritto con Cgil-Cisl-Uil un accordo che nella sostanza nega gli arretrati e vanifica nei fatti ogni obbligo aziendale; che ogni accordo aziendale per poter essere valido deve essere sottoposto all’approvazione dei lavoratori. Ora invece azienda e sindacati confederali negano questo diritto nonostante la richiesta di referendum di oltre il 50% dei lavoratori interessati”. Di qui, la domanda di Cub Trasporti: “Se l’accordo fatto dai confederali è così bello, perché non lo mettono al voto dei lavoratori interessati? “

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