L'Export varesino ha chiuso un 2020 da 9 miliardi di euro con una forte ripresa nell’ultima parte dell’anno: +15,2% nel terzo trimestre e +28% nel quarto.
I dati - elaborati dall’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio - evidenziano un surplus nella bilancia commerciale di quasi 2,9 miliardi di euro, con un andamento che, pur scontando gli effetti dell’allerta sanitaria internazionale, resta migliore di quello di Lombardia e Italia. Il calo dell’export varesino negli scorsi dodici mesi è stato infatti del 7,3%, inferiore a quello regionale (-10,6%) e nazionale (-9,7%).
Sul 2020 ha pesato la diminuzione delle vendite all’estero dei prodotti che costituiscono le principali specializzazioni del sistema economico provinciale: prodotti in metallo (-19,6%), tessile e abbigliamento (-12,9%), macchinari e apparecchi (-12%), gomma e materie plastiche (-10,4%) e prodotti chimici (-9,2%). Di contro, anche per motivi legati alla situazione sanitaria, in forte crescita gli articoli farmaceutici e medicinali (+34%), i computer e gli apparecchi elettronici (+8,1%). Da sottolineare, poi, la tenuta dei mezzi di trasporto (+1,4%).
La Germania resta primo partner commerciale di Varese, con oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro frutto delle esportazioni, sebbene con una diminuzione dell’8,1% rispetto al 2019. A seguire, la Francia, con valori che sfiorano i 912 milioni di export. In crescita, i tassi di variazione relativi a Cina (+2%), Russia (+1,7%) e Hong Kong (+3,1%).