Varese: Dazi USA e singhiozzi europei, dibattito di AIME

In una conferenza di AIME, accademici, associazioni e politica si interrogano sui dazi annunciati da Trump

Varese si interroga sui dazi "Made in USA".
Lo fa nell'insolita, accogliente sede dell'istituto Maria Ausiliatrice, grazie a un incontro organizzato dall'associazione AIME e introdotto dai suoi principali esponenti: Giuseppe Albertini, Gianni Lucchina, Ennio Marchesin.
Al tavolo, i professori dell'Insubria Vincenzo Salvatore e Alberto Onetti, col senatore Alessandro Alfieri e un appello forte, chiaro e condiviso a un dibattito che trovi nell'Europa, possibilmente unita e compatta, la propria risposta politica ed economica.
E se Salvatore auspica una reazione comunitaria che non passi dai contro-dazi, bensì da una strategia attrattiva che porti più investitori in Europa, Onetti si augura che le misure siano frutto di poca pancia e molta testa, e suona la campana a morto per la politica globale, che i primi passi della nuova Casa Bianca hanno di fatto seppellito.
Il parlamentare dem condivide il pollice verso a una politica di dazi ostili, ma ricorda che il mercato europeo può mettere in campo, se non altro in termini di deterrenza, una potenziale “rappresaglia economica” tale da spaventare l'America.
"Ciò che conta - chiosa Alfieri – è che l’UE trovi la forza di parlare con una sola voce e una sola strategia: perché la politica trumpiana non va osteggiata, né accarezzata. Ma gestita.
All'incontro hanno preso parte, tra gli altri, il Prefetto Salvatore Pasquariello, la consigliera regionale Romana Dell'Erba, il consigliere provinciale Michele DiToro e il sindaco Matteo Marchesi.