Varese: "Imprese incerte, vincono alleanze e formazione"

Confartigianato tasta il polso delle imprese sul fronte delle incertezze e delle relative risposte

Per anni abbiamo sentito dire che “piccolo è bello”, ma parliamo del passato.
La tendenza economica di oggi, infatti, porta ad aggregarsi, fondersi, consorziarsi. Insomma, unire le forze per far fronte a un mercato incerto, esteso e difficile da sostenere.
Anche sul fronte del Credito, per il quale, diciamo così, le dimensioni contano!
E’ quanto emerso dall’incontro di Confartigianato coi media locali. Un’analisi attenta, che prende spunto dal partecipato sondaggio proposto alle imprese e che porta con sé una serie di deduzioni.
Prima di tutto, “l’effetto nebbia”: normative a singhiozzo, manodopera insufficiente, margini che si assottigliano, guerre purtroppo in corso e altre che potrebbero scoppiare, difficoltà nel passaggio generazionale, sono tutti fattori che rallentano progetti, investimenti e, soprattutto, fiducia.
Specie in alcuni settori, vedi l’automotive, che rischia di portare con sé uno spaventoso indotto.
Lo ha spiegato a chiare lettere l’esperto del Centro Studi associativo Antonio Belloni, che è poi passato alla reazione tipica delle nostre imprese: rimboccarsi le maniche e ripartire.
Come? Su tre binari: coraggio, patrimonio, stabilità. E con altrettanti obiettivi: le già accennate sinergie le riorganizzazioni di filiera, per irrobustirsi e passare dai settori asfittici a quelli più floridi, compresa, ahinoi, la produzione bellica. E poi la formazione.
E qui una riflessione si impone. Perché se è vero che i tempi necessari a formare nuove e qualificate leve sono necessariamente lunghi, è altrettanto vero che rischiano di diventare insostenibili se, a metterci la coda, è il preconcetto.
Alcuni imprenditori faticano ancora oggi a comprendere l’esigenza vitale di destinare all’acquisizione di competenza una fetta di tempo e risorse.
Dopodiché, chiosa il presidente Davide Galli, Confartigianato non farà mai mancare il proprio sostegno, fatto di tanti e continui servizi. Ma anche di ritrovata, e nuovamente essenziale, rappresentatività.