"Nella Varese raccontata dai magistrati, non si muove foglia che Nino non voglia. Caianiello, secondo gli inquirenti, era coordinatore di fatto di Forza Italia, amministratore di fatto di Accam, Alfa e Prealpi Servizi, capo (di fatto) del centrodestra. Spettava a lui decidere le nomine e le candidature, le promozioni sul campo così come le esclusioni. E quando c’era da trattare al tavolo sedeva sempre il cosiddetto Mullah. Varese si era insomma abituata a un sistema di potere che prescindeva dalle cariche ufficiali.
Si apre così l'editoriale di Matteo Inzaghi, dedicato ai lunghi anni di dominio caianielliano e alla scelta politica (di maggioranza e di una parte dell'opposizione) tesa a considerare normale una macroscopica anomalia.