Il mio Editoriale di oggi prelude a una Giornata della Memoria che, per ragioni di sicurezza, non potrà vivere convegni, spettacoli e occasioni di ritrovo "fisico", ma solo appuntamenti online e dibattiti filtrati dall'occhio elettronico delle webcam.
Sarà ancora più impossibile, quindi, bilanciare con il calore della presenza in carne e ossa la consueta valanga di battutacce, volgarità e qualunquismi che, ormai da anni, accompagna la celebrazione di coloro che soffrirono l'orrore della deportazione e il martirio dei campi di concentramento.
Per questo, oggi, tento di illustrare il valore di una ricorrenza che potrebbe giovare a tutti, se solo fosse vissuta in nome e per conto di valori assoluti e inviolabili.