Nella nazionale del blu dipinto di blu, servono orizzonti rosa. Così, con una serata di gala all'insegna della leggerezza, per dirla con un'immagine che richiama gli aerei che si librano in aria, ma non superficiale, perché i comandanti ben sanno quanti sforzi e concentrazione ci vogliano a guidare i velivoli, Volandia ha deciso di far spiccare il volo a una pattuglia di ragazze davvero in gamba. Sei, infatti, sono state le borse di studio distribuite al museo del volo a giovani che stanno frequentando la scuola Air Vergiate, in cui le donne costituiscono ancora appena il 10%.
Così Amera Khadir, Alice Marocco, Elena Padurean, Nicoletta Rombi e Giulia Stevan hanno ricevuto ex aequo un contributo di 2mila euro. Mentre la prima classificata, Elena Chignola, potrà contare su un mai assegno da 10mila euro. Del resto, il percorso per diventare pilota dura tre anni e comprende, oltre alla teoria, anche le esercitazioni pratiche, per un costo totale di 75mila euro. Un investimento che frutta a chi riesce a completare il percorso, perché i piloti sono ricercati e ben retribuiti. Ma arrivare all'ambito traguardo non è facile, soprattutto per le ragazze, che scontano ancora il pregiudizio che in cabina di pilotaggio ci debba essere un uomo.
Così, il più grande museo del volo d'Europa, che sorge all'ombra dell'aeroporto di Malpensa e s'ingrandisce sempre più – con l'ultimo padiglione, destinato all'aviazione commerciale, inaugurato proprio in occasione della serata dedicata al “Volo in rosa“ – ha deciso di contribuire a scrivere una nuova pagina dell'aeronautica italiana. Con tanti ospiti di prestigio, a partire dal generale Silvano Frigerio e dall'amministratore delegato e direttore generale di Sea Armando Brunini, radunati a una cena davvero ad alta quota: non a caso, assieme al presidente di Volandia Marco Reguzzoni e a quello dell'Air Vergiate Carlo Castiglioni, il taglio della torta è stato affidato al capitano Sara Frizzera, mamma che pilota un tornado, e al maggiore Gaetano Farina, comandante delle Frecce tricolori.