l Baff numero 20 si tinge di giallo... e di blu!

La prima serata dell’edizione numero 20 del BA Film Festival si è svolta tra schermo e realtà. Vediamo il racconto di Chiara Milani

Si tinge di giallo e di blu, l'inaugurazione numero 20 del BA Film Festival. Come i colori della bandiera dell'Ucraina, la cui tragedia è ricordata sul palco da Lidiya Liberman.

Giallo come, di certo non a caso, il tailleur dell'attrice che dedica alla sua patria parole tanto composte quanto disperate, di fronte a una platea di vip, autorità e amanti del cinema ammutolita da un dolore da film, che però è tragica realtà. E blu come il golfino che Lidiya indossa nella foto d'annata mostrata sul grande schermo, che la ritrae con Anita Caprioli, bustocca, prima madrina del festival, che in occasione del ventesimo anniversario torna su quel palco del teatro Sociale dove tutto è cominciato. Anche il suo amore per la recitazione, quando da piccola muoveva i primi passi su quel palcoscenico con mamma e papà, come ha confidato al direttore artistico, Steve della Casa.

Come ospiti d'onore, peraltro, ci sono due grandi interpreti della settima arte che potrebbero trasporre al meglio sul grande schermo i tragici fatti di cronaca dell'ultimo mese: l'attore Franco Nero, che fa notare come sia difficile parlare dopo aver ascoltato la disperazione di un popolo sotto le bombe, e il regista, premio Oscar, Bille August, che spiega perché al momento abbia scelto di dedicarsi a un'opera ambientata nella nostra Italia.

Chissà, magari un domani al Baff arriverà il vincitore di un premio cinematografico legato a un film che racconterà proprio il conflitto che oggi porta monumenti, persone e anche il festival Made in Busto a tingersi dei colori della bandiera ucraina. Intanto, the show must go on. Non per mancanza di rispetto, ma forse perché – seppure con ancora tante sedie vuote - più che mai dopo due anni di pandemia e con i venti di guerra alle porte sentiamo il bisogno di aggrapparci a quanto scrisse Dostoevskij: la bellezza salverà il mondo. Grazie alla creatività, l'arte – settima compresa – della bellezza è sublime espressione. Speriamo allora che sia, davvero, un bel Baff!

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