All'apice della crisi innescata dal covid, il 10% della forza lavoro è andato perduto.
Un dato drammatico, lentamente compensato dai segnali di miglioramento degli ultimi mesi, che prevedono la creazione di 2,5 milioni di posti di lavoro da qui ai prossimi 2-3 anni. In prevalenza (circa il 32%), saranno in settori legati a servizi, commercio e turismo. Il 25% nell'Industria. Il 15% nell'informatica e nella finanza.
E' quanto emerge da una ricerca del Censis, fatta propria da Assosomm, l'associazione che rappresenta le Agenzie per il Lavoro private, reduce da un rinnovo dei vertici nazionali che ha visto confermato nel ruolo di presidente, per il terzo mandato, il varesino Rosario Rasizza.
I numeri appena indicati proiettano un quadro piuttosto chiaro della situazione: i settori che, compatibilmente coi contraccolpi della crisi internazionale e della crisi energetica, appaiono in prospettiva più floridi, sono a bassa specializzazione.
Occorre, pertanto, lavorare sulla formazione e, per quanto riguarda le forze in arrivo dall'estero, sulla equiparazione dei titoli di studio e sugli strumenti più snelli per l'insegnamento della lingua agli stranieri.
Si tratta, spiega Rasizza, di leve utili a risollevare settori più sofferenti e bisognosi di professionalizzazione, ma anche per mantenere alti i numeri di comparti che, come l'Edilizia, risultano sì in piena forma, ma anche "dopati" dall'intervento determinante dei soldi pubblici, erogati attraverso la formula-volano del 110%.
Per quanto concerne il lavoro in somministrazione, pane quotidiano di Assosomm e delle sue affiliate, nel 2021 gli occupati provenienti da questa galassia sono giunti a quota mezzo milione (nel momento clou della pandemia erano 300 mila). In aumento: del 27% il monte retributivo dei lavoratori somministrati, del 24% il numero complessivo di occupati e del 29% le ore lavorate.
In linea di massima, precisa il Presidente, si tratta di addetti a bassa specializzazione, che nel 68,9% dei casi, grazie al circuito delle Agenzie, riesce a trovare un impiego entro i 90 giorni dalla cessazione del lavoro precedente (nel mercato non somministrato, la percentuale cala di circa 20 punti).