Paolo Ruffino e la Felsa Cisl dei Laghi hanno vinto la loro battaglia, cominciata in pieno lockdown alle piscine Manara di Busto Arsizio, dove la gestione delle attività, guidata da Sport Management, avveniva attraverso l’impiego sul campo di numerosi collaboratori sportivi.
Attraverso un’attenta e serrata azione sindacale, approdata in giudizio, la Felsa è riuscita a dimostrare che Paolo era un collaboratore solo sulla carta. Nel concreto, lavorava come un dipendente.
Il giudice del Lavoro, chiarisce la CISL, ha definito in modo chiare quali sono i parametri che distinguono un lavoro subordinato.