Piscina di Busto, 100 mila euro al lavoratore

Con la chiusura dell’impianto a causa del lockdown, Paolo Ruffino aveva perso l’impiego senza poter contare sugli ammortizzatori perché reclutato da “collaboratore” e non come dipendente. Grazie alla vertenza portata avanti da Felsa CISL, il giudice ha riconosciuto le sue ragioni. Trevisan: “E’ la punta dell’iceberg: nell’ambito sportivo qualcosa non va”

Paolo Ruffino e la Felsa Cisl dei Laghi hanno vinto la loro battaglia, cominciata in pieno lockdown alle piscine Manara di Busto Arsizio, dove la gestione delle attività, guidata da Sport Management, avveniva attraverso l’impiego sul campo di numerosi collaboratori sportivi.

Attraverso un’attenta e serrata azione sindacale, approdata in giudizio, la Felsa è riuscita a dimostrare che Paolo era un collaboratore solo sulla carta. Nel concreto, lavorava come un dipendente.

Il giudice del Lavoro, chiarisce la CISL, ha definito in modo chiare quali sono i parametri che distinguono un lavoro subordinato.

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