Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Matteo Bianchi, deputato uscente ed ex sindaco di Morazzone, ha inviato nelle scorse ore. Destinatari, coloro che hanno accolto con disappunto, delusione e stupore la sua ricandidatura in terza posizione nel listino della Camera. Una collocazione che (salvo miracoli) gli preclude il ritorno a Montecitorio.
"Cari amici, nonostante non volessi scrivere nulla mi avete sollecitato in tantissimi e quindi mi rivolgo a voi tutti, così come ai militanti con cui ho condiviso tante battaglie e alle realtà associative con cui ho avuto il piacere di collaborare per il bene della nostra comunità: alle elezioni politiche del 25 settembre troverete il mio nome nel listino proporzionale della Lega per la Camera in terza posizione. Una candidatura, quindi, che tanti definiscono “di bandiera” e che difficilmente mi porterà di nuovo tra i banchi di Montecitorio.
Inutile sottolineare la sorpresa (mia e vostra) ed il rammarico che ho provato, dopo anni di impegno territoriale incessante, fedeltà alle idee del mio partito e dopo una campagna elettorale entusiasmante per la città di Varese dove ho radicato molteplici amicizie sincere: tuttavia, se anche tornare in parlamento diventa oggi, per me, una missione impossibile, la mia passione politica, fondata su idee e valori di vita pubblica e privata (come autonomia, tradizione e imprenditorialità) è più forte che mai.
Per voi ci sarò sempre, a prescindere da qualsiasi alchimia. È nei momenti difficili che si misura la tempra di un uomo, e sono convinto che questo tipo di rappresentanza, basato su scelte e considerazioni fatte in segrete stanze, abbia vita breve.
Leggo retroscena di palazzo ma oggi mi interessa solo l’entusiasmo che mi trasmettete e che mi da la giusta carica per ripartire con più coraggio e più passione di prima".
“Il politico diventa uomo di stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni.”
Cit. Sir Winston Churchill
Matteo Bianchi
PS. Alle parole di Bianchi, il commissario provinciale Lega Stefano Gualandris ha risposto nella prima parte dell'intervista che trovate qui.