Gallarate: Consiglio comunale, approvato il rendiconto 2024

Il Comune fa i conti con indebitamento e scelte “cieche” secondo le minoranze. Al centro anche la sicurezza
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Il consiglio comunale del 22 aprile si apre con un minuto di silenzio per Papa Francesco e per onorare la famiglia Senaldi. Al centro del dibattito, il rendiconto economico dell’anno passato, approvato con 14 voti favorevoli e 5 contrari. Dura la critica delle opposizioni: “Un bilancio cieco, che ignora le fragilità sociali”.

Un momento di raccoglimento ha segnato l’avvio del consiglio comunale di Gallarate del 22 aprile 2025, con un minuto di silenzio per Papa Francesco e per la scomparsa dell’onorevole Carlo Senaldi, figura di rilievo nella politica cittadina, esponente lombardo della Democrazia Cristiana e deputato per due legislature ad inizio anni ‘90. “Un personaggio che ha dato tanto a Gallarate e ha inciso profondamente nella storia politica della nostra città”, ha detto il sindaco Andrea Cassani. In tanti ai funerali, tra amici, parenti e politici e istituzioni. Cordoglio e vicinanza alla famiglia anche da parte di tutti i consiglieri e dal presidente Marco Colombo.

Durante la seduta, è stato rivolto un sentito ringraziamento al dott. Pietro La Placa, destinato a un nuovo incarico a Varese, e alla dott.ssa Magnoni, in procinto di andare in pensione dopo anni di servizio presso il Comune.
Il punto centrale della seduta è stato l’approvazione del rendiconto 2024, passato con 14 voti favorevoli e 5 contrari (PD, OCG, Citta è Vita, +Gallarate).

La consigliera Sonia Serati di Più Gallarate ha sottolineato come la scarsità di risorse dedicate ai giovani e alla rigenerazione urbana rappresenti “una scelta politica miope, che rischia di alimentare esclusione e disagio sociale”. La spesa corrente è stata ridotta in modo squilibrato, penalizzando settori cruciali come politiche giovanili (solo 177 mila euro), sviluppo economico e tutela ambientale.

E ha aggiunto: “L’equilibrio dei conti non può valere di più dell’equilibrio sociale”, sintetizzando il senso di disappunto condiviso dalle minoranze.

Anche Silvestrini ha denunciato l’assenza di progettualità da parte dell’amministrazione comunale, “Aumentano le sanzioni ma non c’è traccia di programmazione sulla mobilità”, sottolineando il problema della sicurezza stradale non ancora affrontato dall’amministrazione. Sulla tassa di soggiorno il consigliere Massimo Gnocchi di OCG “Gallarate non è una città turistica e i dati lo confermano”, e insieme ai consiglieri di centro sinistra punta il dito sui 49.000 euro che sono entrati nelle tasche del Comune a fronte di un’ipotesi inziale di 200.000.
Infine, grande preoccupazione è stata espressa per l’indebitamento dell’ente “da 15 a oltre 21 milioni di euro in un solo anno” secondo Serati.

Il segretario di FI, Calogero Ceraldi, parla a nome di tutti i gruppi di maggioranza che votano favorevoli alla rendicontazione 2024, effettuata e illustrata in consiglio dall’assessore al bilancio Corrado Canziani.
Al centro del dibattito anche il tema sicurezza, sollevato sempre dalla consigliera Serati, che ha riferito episodi di ragazzi pronti ad organizzarsi per “ronde punitive”. Il sindaco Cassani ha negato l’esistenza di un’emergenza simile e ha ribadito l’impegno dell’amministrazione contro i “maranza”, auspicando azioni coordinate ma legali: “Il problema non sono le ronde, ma chi delinque. Serve testa, non reazioni armate”.
È stato inoltre affrontato il tema del decoro urbano, con la richiesta di installare più cestini davanti alle scuole. Cassani ha replicato che “sono già 700 quelli installati in città, 50 solo dall’inizio della legislatura”, e ha sottolineato l’importanza del ruolo educativo di famiglie e scuole.
“Sono ancora in corso le indagini alle scuole Manzoni da parte di NAS e Procura”, ha dichiarato il sindaco incalzato dal consigliere Massimo Gnocchi riferendosi al malore che ha colpito una novantina di bambini, identificato poi come un contagio di Norovirus. “Ufficiosamente sappiamo che cibo e acqua non c’entrano”.

25 aprile: polemiche sul cerimoniale
Critiche sul programma delle celebrazioni per la festa della Liberazione. Il consigliere Gnocchi riprende la parola per sottolineare l’assenza di un momento ufficiale nei due luoghi più rappresentativi, “È un errore non riconoscere quei luoghi simbolici. Senza modifiche al cerimoniale, non parteciperò”.
Alla fine, il rendiconto 2024 è stato approvato con 14 voti favorevoli, 5 contrari e nessun astenuto. Ma il clima che ha attraversato il consiglio – tra addii, tensioni politiche, allarmi sociali e richiami alla sobrietà – fotografa una città alle prese con sfide complesse e ancora in cerca di equilibrio.