Con 16 voti favorevoli su 25, è Giuseppe De Bernardi Martignoni il nuovo presidente del consiglio comunale di Gallarate, insediato ufficialmente questa sera (25 ottobre).
Dai banchi dell’opposizione, Giovanni Pignataro (Pd) ha proposto di seguire l’esempio di Varese, dove Matteo Bianchi (Lega) ha chiesto al sindaco Davide Galimberti di lasciare la presidenza alle minoranze. Ma la maggioranza ha risposto picche: “Scegliamo a casa nostra”, ha detto la capolista della Lega, Evelin Calderara.
“Questa è la casa di tutti”, ha replicato Carmelo Lauricella (Pd).
La minoranza ha comunque deciso di concedere un’apertura a Martignoni, dando a lui fiducia: “Soprattuto considerando la sua lunga esperienza politica”, ha precisato Pignataro.
“Sono emozionato”, ha commentato Martignoni. “Ringrazio maggioranza e opposizione per la fiducia concessa e garantisco che lavorerò per la tutela di tutti”.
Si è passati poi alla nomina del vicepresidente vicario. La maggioranza, anche in questo caso, non ha voluto cedere il ruolo alle minoranze (come generalmente avviene, per cortesia). Votato dunque Nicolò Postizzi (Lega). Ma è stata poi la stessa maggioranza a proporre come vicepresidente supplente Anna Zambon (Pd), prescelta con 24 voti favorevoli.
A seguire, il giuramento del sindaco: “Ringrazio chi mi ha votato e dico loro che non si pentiranno. Non è stato semplice. La matematica non è un opinione, ma la politica sì: ho scelto di inserire in giunta due volti civici, alla loro prima esperienza politica e - con difficoltà - ho dovuto escludere dal gruppo Donato Lozito (Centro Popolare) e Andrea Zibetti (Lega), due persone che tanto hanno fatto per Gallarate e con cui mi auguro di poter continuare a collaborare”.
Tra i temi da subito toccati, il futuro del nosocomio gallaratese: “I cittadini, votandoci, hanno condiviso la posizione di buon senso che stiamo portando avanti in merito al tema ospedale. Infatti, prima che si provasse a fare disinformazione elettorale, avevamo già reso nota la nostra idea, che poi coincide pressoché con la posizione di tutti coloro che hanno partecipato a quella commissione congiunta: è necessaria una nuova struttura, ma è anche necessario che essa sia adeguata e raggiungibile con una viabilità alternativa all’attuale. Serve poi che venga chiarito il destino delle parti che rimarranno inutilizzate del nostro attuale ospedale.
E non pensiate che abbia timore di Regione Lombardia o che politicamente qualcuno ci possa imporre qualcosa da Milano.
Anzi, Regione Lombardia farebbe bene a presentarsi con funzionari adeguati alle riunioni, e non con persone che non sono state in grado di fornire risposte adeguate alle legittime e ovvie richieste dei rappresentanti territoriali.
Quindi, chiedo che tutti i nostri rappresentanti politici regionali ci dicano se loro hanno intenzione di progettare un nuovo ospedale o se stanno facendo finta. Ci siamo lasciati con delle richieste precise, a cui dovevano dare delle risposte. Anziché darci risposte, invece, ci tocca leggere che l’assessore regionale sta aspettando una risposta da noi. Invito l’Assessore Moratti a valutare gli esiti della riunione tenutasi in quest’aula e se ritiene di voler venire, le spiegheremo personalmente cosa stiamo attendendo da Regione Lombardia prima dare il nostro assenso alla richiesta regionale”.
Infine, spazio alle minoranze: Margherita Silvestrini ha acceso i riflettori su tematiche quali urbanistica, riqualificazione delle aree degradate della città, sviluppo economico, Accam. Sonia Serati (+Gallarate) e Massimo Gnocchi (Obiettivo Comune) hanno ribadito l’importanza di un clima collaborativo, che possa garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati, per il bene della cittadinanza.