Per i frontalieri il lavoro da remoto è regolato da un accordo del 2020.
La scadenza, prevista il 31/1 rischia di tradursi in un boomerang per i Comuni, perché l'imposizione fiscale avviene, per legge, nello Stato in cui l'attività lavorativa si svolge fisicamente.
Ad andarci di mezzo sarebbero quindi i ristorni. Da qui l'appello dell'on. Andrea Pellicini (FdI) al Governo, affinché rinnovi e aggiorni l'accordo.