Da un lato la Riforma, dall’altro il Referendum: per alcuni aspetti contigui, per altri concorrenti.
Perché è sul fattore Tempo, oltre che su quello comunicativo e mediatico, che si decide chi, tra le forze di maggioranza, potrà intestarsi l’eventuale modifica del Sistema. Se il ministro Marta Cartabia, o la Lega di Salvini, che vede nella consultazione del 12 giugno un banco di prova dal forte valore politico, sia in ambito di governo, sia nelle riottose stanze del centrodestra.
E così, a Varese, la partita è stata giocata in prima persona da Francesca Brianza, avvocato di professione, vicepresidente del consiglio regionale e consigliera comunale del capoluogo, che liquida la Riforma come un atto condivisibile quanto timido e delinea così i passi verso l’autentica svolta.
Abolizione delle correnti su cui si regge il CSM; cancellazione della Legge Severino, altolà all’abuso delle misure cautelari e, prima ancora, separazione senza se e senza della carriera di giudice da quella di pm.