Renzi, bagno di folla al De Filippi

Settecento persone hanno abbracciato l’ex premier a Varese per presentare il suo libro «Un’altra strada»

Se le quotazioni di Matteo Renzi sono in calo all’interno del Partito Democratico, una parte del popolo Pd continua ad amare l’ex segretario, che, anche a Varese, come sta accadendo in tutta Italia, ha ricevuto un bagno di folla per la presentazione del suo libro «Un’altra strada».
Il titolo è evocativo perché indica l’alterità del renzismo, non ancora finito, come dimostra l’accoglienza avuta dall’ex premier, che non si sente un problema per il Pd.
Una volta salito sul palco, davanti alla sala gremita, Renzi ha parlato a briglia sciolta, riconoscendo che nel centro sinistra c’è chi pensa che il problema sia proprio lui.
Renzi ha strappato applausi convinti alla sua platea parlando di cultura contro ignoranza, di verità contro fake news e anche il pubblico più giovane si è emozionato quando l’ex leader del Pd, per trattare il tema dell’umanità, ha tratteggiato l’immagine del passaggio della borraccia, quello che deve avvenire anche tra avversari acerrimi, come Coppi e Bartali. Ai consensi convinti della base si legano quelli dei compagni di partito, come il deputato Maria Chiara Gadda.
Al termine dell’incontro, Matteo Renzi ha firmato decine di libri, stringendo tante mani tra un selfie e l’altro e ribadendo il messaggio di «Un’altra strada», summa del renzismo, che aspira a una via alternativa per la sinistra, non più ancorata a quel modello statalista ben identificato da don Luigi Sturzo, ma proiettata verso un approccio moderno ai temi cardini della società, centrata sul lavoro, inteso non più come una variabile indipendente, determinata a sostituire il processo industriale con lo Stato, ma da considerare secondo un approccio non ideologico e razionale, basato su efficienza, strategie e cultura di gestione.
La strada alternativa del renzismo è quella che aveva permesso al Partito Democratico di raggiungere il 40 per cento alle elezioni Europee del 2014 e riconfermarlo al Referendum, attirando un’area moderata che non si era mai identificata nel Pd ma che aveva fiducia in Renzi e a cui ora, cinque anni dopo e con il partito al 19 per cento, guarda sempre con molto interesse.
Il percorso del neosegretario Pd Nicola Zingaretti si discosta dall’altra strada di Renzi ma il candidato vittorioso alle recenti Primarie, così distante dal renzismo e dai renziani, potrà ignorarla nel momento in cui la matematica gli imporrà un accordo con i Cinque Stelle per diventare alternativa di governo? A quel punto si porrà l’interrogativo al Pd di quale fine dovranno fare le idee dell’altra strada: quelle del renzismo e della sinistra non statalista.

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