Pietro Zappamiglio non ci sta.
L'ormai imminente elezione di Simone Lomghini a coordinatore provinciale di Forza Italia non sarà del tutto rosa e fiori, perché sul tavolo del congresso (sabato 27 Gennaio, ore 9.30, Villa Ponti) peseranno anche le parole del sindaco di Gorla Maggiore.
Ecco qui sotto, riportata integralmente, la sua lettera.
"Care amiche e cari amici,
giocare al ribasso, senza un progetto strutturato e una visione a lungo termine, senza una squadra che condivida un percorso comune, non è mai stato nel mio carattere, nell’approccio al lavoro, tantomeno in politica.
Tutti i miei risultati sono stati raggiunti con la massima serietà, rigore e rispetto nei confronti di tutti, amici, compagni di partito, colleghi, avversari politici.
Con rammarico mi sono reso conto, come commissario provinciale, che il rispetto per il mio lavoro e per quello dei miei collaboratori, è venuto a mancare da parte di alcuni dirigenti di Forza Italia della nostra provincia. Atteggiamento dannoso e assolutamente deleterio.
Anche il confronto, sempre da me cercato, ed essenziale all’interno di un partito, non ha avuto seguito.
Domani non parteciperò al Congresso perché ritengo che i criteri su cui si basa non contemplino la meritocrazia ma un mero conteggio di tessere, non si basi sul confronto ma sull’ affermazione di logiche già viste che hanno portato il partito quasi a scomparire sul nostro territorio.
La scelta di non esserci è stata condivisa anche da alcuni amici consiglieri, assessori, tesserati che in questi mesi hanno lavorato con me, perché la credibilità e il lavoro serio non sono barattabili.
Forza Italia in provincia di Varese è ripartita da zero, dopo essere stata travolta da scandali, inchieste, condanne, e mi auguro che tutto questo sia superato.
Mi chiedo però se un partito si possa ricostruire in modo così poco accurato e poco credibile.
Forza Italia ha grandi potenzialità: è un partito moderato, riformista, europeista, liberale, aggrega elettori che non si riconoscono in altri partiti e potrebbe diventare un punto di riferimento per i giovani perché è considerato un partito moderno. Queste potenzialità però devono essere sviluppate da una classe politica moralmente credibile, capace di dialogare con tutte le parti, con una visione politica chiara e un programma serio.
Le elezioni europee saranno un banco di prova, dove o FI troverà la propria identità o davvero corre il pericolo di sparire.
Io non vivo di politica, è una passione, non devo sottostare a compromessi, né accettare soluzioni mediocri. Per me la vera politica è quando si ha il coraggio di pensare con la propria testa, non seguendo luoghi comuni.
Sono convinto che questo atteggiamento alla fine paghi sempre: la credibilità è essenziale e apre sempre a nuove esperienze ed opportunità.
Ai più giovani, alle amiche e agli amici che hanno fatto con me un percorso in questi anni, dico che per me la politica è puntare sul desiderio, perché è ciò che ha ispirato tanta gente del nostro territorio a compiere, partendo dal basso, opere ed azioni significative in campo sociale, culturale, imprenditoriale.
Il nostro Paese per ripartire deve puntare sul desiderio delle persone e fidarsi di questo desiderio".
Pietro Zappamiglio